Angel Blog

niedziela, 23 września 2007



se la neve di questo video non è sufficiente, vi invito a vedere questi altri due video con spettacolari sculture artistiche di ghiaccio, già pubblicate tra queste pagine :)




“In tutto il mondo il circuito delle copie riprese abusivamente nei cinema costituisce il 90% del materiale pirata distribuito prima dell’uscita. E siamo determinati più che mai a fermare questo fenomeno”, sono le parole di Mike Ellis, direttore dell’area Asia Pacifico della Motion Pictures Association of America, associazione che al momento ha come principale obiettivo la lotta alla pirateria cinematografica, un fenomeno che solo in Italia costa 300 milioni di euro l’anno e negli USA nel 2004 ha causato perdite per 3,4 miliardi di dollari.
All'origine di qualsiasi atto di pirateria infatti c'è sempre una ripresa abusiva, i grandi studios americani lo stanno capendo e sono decisi a bloccare chi riprende abusivamente i film in sala alle prime o alle anteprime.
Per questo l'ultima idea partorita a Hollywood per preservare gli incassi dei loro blockbuster più importanti nel primo weekend nei paesi più grossi (di fatto la variabile dal peso maggiore sugli incassi) è, quando non è possibile la contemporanea mondiale, far uscire i film prima nei paesi a minor tasso di pirateria. Per questo motivo molte delle ultime pellicole americane ad alta aspettativa di incasso non escono per prima cosa negli Stati Uniti. E' stato così per Spiderman 3, sarà così per Transformers ed è stato così anche per l'attesissimo terzo capitolo della saga I Pirati Dei Caraibi, che è andato nei cinema statunitensi solo due giorni dopo l'uscita in altri paesi.
Controlli da aeroporto dunque sia alle prime che soprattutto alle anteprime per la stampa, ogni spettatore è invitato a consegnare tutte le proprie apparecchiature tecnologiche all'ingresso, dove saranno imbustate in involucri isolanti, dopodichè si passa alla perquisizione con il metal detector prima dell'entrata in sala. Una pratica che non piace al pubblico ma che, stando a quanto dichiarato da alcuni membri della security ingaggiata dalla Warner Brothers e dalla 01 Distribution, è utile oltre che efficace. A loro stessi è infatti capitato spesso a di trovare persone che avevano con sè macchine digitali o anche qualcuno seduto in prima fila che riprendeva tranquillamente il film. A scanso di equivoci poi durante tutta la proiezione gli stessi addetti che hanno compiuto le perquisizioni all'ingresso passano continuamente ai lati delle file con i visori notturni per controllare che non ci siano apparecchi in funzione.
Non sono solo le videocamere digitali infatti l’unico mezzo da usare per le riprese ma anche telefoni cellulari di ultima generazione, sufficientemente potenti e capienti da riprendere un intero film e soprattutto più facilmente nascondibili.
Tuttavia nonostante le possibilità offerte dai nuovi telefoni cellulari l’Italia non è tra i paesi a maggior rischio pirateria, anzi è uno di quelli più tranquilli in cui i blockbuster stanno uscendo per primi. I campioni in materia, oltre agli americani stessi, rimangono russi e cinesi (recentemente in polemica con il governo statunitense per la poca attenzione che dedicano alla prevenzione), perché se da noi i telefoni cellulari sono più diffusi che altrove non si può dire altrettanto della capacità di utilizzarli a pieno.
Eppure gli sforzi ancora non sono sufficienti perché a pochi giorni dall’uscita I Pirati Dei Caraibi 3 - Ai Confini Del Mondo era già disponibile in rete in diverse lingue (cosa che non ha comunque impedito al film di diventare il maggior incasso della storia del cinema con 142,5 milioni di dollari solo nel primo weekend). Questo grazie ad un rapido processo in più fasi che si fonda sulla collaborazione dei pirati di diversi paesi.
Ripreso abusivamente in un cinema di Roma il film è già in rete dopo poche ore dalla proiezione in anteprima, dopodichè i primi a che lo scaricano preparano e aggiungono i sottotitoli nella propria lingua o in quella comune (l’inglese) e lo rimettono online nelle diverse versioni sottotitolate. Infine quando poi il film esce in un nuovo paese è sufficiente registrare unicamente l’audio (cosa ancora più facile grazie a strumenti come l’iPod, i piccoli registratori o ancora una volta i telefoni cellulari) e sovrapporlo al video scaricabile in rete per confezionare subito una nuova copia con diversa sonorizzazione pronta per il download.

da LA REPUBBLICA del 31/05/07

(foto: Mauro Nervi)
Genoa (Italy)

vista sul porto

Lo scorso anno, il 5 novembre 2005, Guido Crapanzano ha ricevuto il prestigioso “Premio internazionale Miami”.
Il Premio si propone di rilanciare nelle Americhe l’italianità ed il made in Italy, attraverso i suoi elementi più rappresentativi nel campo politico, medico-scientifico, imprenditoriale, economico, giornalistico, finanziario e turistico.
Fra i premiati, oltre a Guido Crapanzano, figurano Lucio Stanca (Ministro Innovazione Tecnologica), Giovanni Castellaneta (Ambasciatore italiano negli USA), Mauro Mazza (Direttore TG2) e Renzo Arbore (showman e cantante).

Sotto ci sono tanti spot Joga Bonito, ma adesso vediamoci questo ....



Viaggio a Cuba: da Trinidad a Cienfuegos al Mausoleo del Che. Usciti dalla provincia di Sancti Spiritus (Trinidad) ci siamo diretti verso Cienfuegos capoluogo dell’omonima provincia: un viaggio interessante, una sessantina di chilometri, un’oretta di percorso passando per paesini come Cruces. Sono i percorsi migliori lontani dalle autopiste e per respirare vero clima cubano. Cienfuegos che dista da l’Avana 250 km circa è una cittadina fondata nel 1800 da un gruppo di coloni francesi fuggiti dalla Louisiana e da Haiti. Cienfuegos ruota intorno al Parque Central Jose Martì. Su questa piazza sorgono la Iglesia Catedral de la Purissima Concepcion, il teatro Terry costruito nel 1890, il Palacio Ferrer ed il museo Naval Nacional. Non so aggiungere altro anche perché la permanenza in questa città è durata un’ora e cinque minuti controllati e cronometrati!!!. E’ arrivato il momento del Mausoleo del Che a Santa Clara.
Santa Clara dista da Cienfuegos 65 chilometri, 270 da L’Avana, quasi 600 da Santiago e 470 da Holguin. Perché il memoriale a Santa Clara?. Qui nel 1958 si combattè la celebre battaglia tra l’esercito batistiano e poche centinaia di ribelli guidati dal comandante Guevara.
La battaglia è divenuta famosa e soggetto di molte canzoni. Fu una battaglia decisiva.

In memoria di questa battaglia a Santa Clara c’è il monumento al Tren Blindado. Dicono bello a Santa Clara anche il teatro La Caridad in cui cantò anche Caruso.

Il Museo Memorial e la Tomba Monumental si affacciano sulla Plaza de la Revolucion. Ci siamo arrivati in una giornata caldissima ma l’attesa ci ha fatto dimenticare caldo ed afa. Migliaia di persone ogni giorno si recano qui per visitare il Museo e la Tomba. Ci hanno informati che ogni decennale della morte (avvenuta il 9 ottobre 1967) si svolgono celebrazioni imponenti e manifestazioni popolari. 2007: quaranta anni.

Svetta la statua bronzea di sette metri circa raffigurante il Che in piedi e marciante: nessuno si risparmia una foto ricordo. Sul basamento il motto “hasta la victoria siempre”. Un bassorilievo narra delle sue battaglie e l’ultima lettera, scritta a Fidel e al popolo cubano prima della partenza per la Bolivia.

L’ingresso è dal retro del monumento ed è sorvegliatissimo. Non si entra con borse di qualunque genere e neppure con la macchina fotografica: c’è una sorta di guardaroba a sinistra dell’ingresso dove depositare gli oggetti che non puede entrare.

Ernesto Guevara de la Serna nacque in Argentina il 14 giugno 1928 in una clinica di Rosario. Così si apre il museo a lui dedicato con il certificato di nascita. Fino a sedici anni (è sempre stato vittima dell’asma) visse ad Alta Gracia de Cordoba, località montana: nel 1944 avvenne il trasferimento a Baires.

Nel 1946 si iscrisse a Medicina e per quattro anni si mantiene agli studi lavorando come infermiere. Nel 1952 insieme ad un amico viaggiò per l’America Latina a bordo di una moto e con mezzi di fortuna. Nel 1953 si laureò in Medicina. Nell’estate parte nuovamente per il secondo viaggio: un anno dopo è in Guatemala e nel 1955 in Messico dove si sposa con Hilda Gadea Acosta, intellettuale marxista.

Poco dopo conosce Raul e Fidel Castro: chiede di essere arruolato come medico per la spedizione antibatistiana. Nel 1956 nacque Hildita Guevara (morirà di cancro nel 1995).

Nel giugno 1956 viene arrestato per due mesi con Fidel per un permesso scaduto. Il 25 novembre 1956 il battello Granma salpò dalle coste messicane: tra le ottantadue persone a bordo c’è anche Ernesto Guevara ormai divenuto il Che.

Dopo un biennio di scontri la vittoria nella battaglia di Santa Clara (fine 1958) decretò la vittoria della revolucion e la fuga di Batista (nella notte tra il 31 dicembre ed il 1 gennaio fuggì da Cuba con tutto il tesoro…)

Nel 1959 è presidente del Banco Nacional e firma le banconote con il nome di Che. Nel 1961 ministro dell’industria e nei tre anni successivi viaggia e parla all’Onu. Nel 1965 è consulente militare in Congo. Torna a Cuba ma nel 1966 decide di partire per la Bolivia.

L’otto ottobre 67 viene catturato alla Quebrada del Yuro da uomini boliviani addestrati dalla Cia. Il nove ottobre viene ucciso per ordine americano. Aveva 39 anni, quanti la primogenita Hildita il giorno della morte.
Il museo raccoglie molte vicende della vita del Che almeno fino alla revolucion e alla vittoria della revolucion. Grande emozione nel ripercorrere questo piccolo museo (a dispetto anche dell’aria condizionata sparata a massimo volume). Molto spazio al Che cubano ovvero alla guerra di liberazione da Batista: battaglie, episodi, oggetti in cui la presenza del Che è tangibile. Foto di Guevara giovane, un tentativo di raccontarlo attraverso piccoli episodi persino più importanti di quelli da parata o mastodontici. Mille persone e più che ogni giorno vengono a visitare questo museo spiegano abbastanza bene il mito Che Guevara, un mito che a Cuba e in America Latina è fortissimo e che resiste in ogni angolo del pianeta a dispetto degli anni trascorsi dalla morte.

Ho visto due ragazzi argentini con gli occhi umidi ed ho visto tanta attenzione. Si visita, leggendo tutte le didascalie in quaranta-quarantacinque minuti. Nel Memoriale dove riposano i resti del Che e di altri trenta cubani morti in Bolivia vige la regola del silenzio.

Un cubano mi ha suggerito che il Che non è a Santa Clara ma in ogni plaza de la revolucion e nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuto.

Forse ha ragione lui ma un tour di Cuba non può prescindere da una visita a Santa Clara.

Suona più che mai la canzone di Carlos Puebla:

“A qui se quedo la clara la entrenable trasparencia de tu querida presenzia Comandante Che Guevara”.

Ai prossimi post, i precedenti raccolti nel tags “viaggio a Cuba”

VIAGGIO A CUBA: DA L'AVANA A TRINIDAD
http://torino-e-dintorni.blogspot.com/2007/06/viaggio-cuba-da-lhavana-trinidad.html
VIAGGIO A CUBA: AVANA, LE MACCHINE, LAS TERRAZAS
http://torino-e-dintorni.blogspot.com/2007/05/viaggio-cuba-avana-le-macchine-e-la.html
VIAGGIO A CUBA: AVANA DA VISITARE E IL SISTEMA SANITARIO
http://torino-e-dintorni.blogspot.com/2007/05/viaggio-cuba-avana-da-visitare-e-il.html
VIAGGIO A CUBA: HABANA VIEJA E LE FOTO DEL CHE
http://torino-e-dintorni.blogspot.com/2007/05/viaggio-cuba-habana-vieja-e-le-foto-del.html
VIAGGIO A CUBA: L'AVANA E CONSIDERAZIONI VARIE
http://torino-e-dintorni.blogspot.com/2007/05/viaggio-cuba-lavana-e-considerazioni.html
VIAGGIO A CUBA: L'ARRIVO A L'AVANA
http://torino-e-dintorni.blogspot.com/2007/05/viaggio-cuba-larrivo-lhabana.html
VIAGGIO A CUBA.
http://torino-e-dintorni.blogspot.com/2007/05/viaggio-cuba.html

Ringrazio tutti gli amici blogger ed i visitatori che hanno continuato a commentare nonostante la mia lunga assenza e tutti quelli che, preoccupati, mi hanno cercato o scritto.
Assenza dovuta a problemi di ordine tecnico che solo ora sono riuscito a risolvere (così almeno sembra).
Ma questo tempo non è trascorso invano... infatti ho approfittato per imparare come utilizzare i "tags" per l'impostazione delle pagine del blog ed ho "aperto" un nuovo Blog (con una diversa e spero piacente veste grafica) sul quale invito tutti a partecipare.
Il Blog "contraria-mente" subirà (quando ne avrò tempo) un restyling spero gradito e nel frattempo, se lo desiderate, potete venire a trovarmi su http://www.vicolodeigatti.splinder.com/
A tutti voi un affettuoso saluto da BadMax



Funziona, &/%$$$!!! Stamattina si sono presentati a casa mia due tecnici dell'Enel che hanno installato due contatori, mi hanno fatto firmare due moduli; grazie e arrivederci.

Risultato: incredibile ma vero; la potenza nasce dal sole! Vedete li' sopra il contatore dell'inverter che segna 190 watt di potenza prodotti dall'impianto fotovoltaico sul tetto di casa mia. Niente male se pensate che erano le sei del pomeriggio di un giorno di pioggia; dimostrazione che il fotovoltaico funziona anche con la luce diffusa.

Si, bello, ma se ci pensate sopra, per venire a fare un lavoretto di neanche un'ora, l'ENEL (o il gestore di rete, chiunque sia), ci ha messo SEI MESI!!! Proprio così, sei mesi di cartacce, moduli, firme, controfirme, accidenti di ogni genere. &&%$%%$!!

Facendo un po' di conti, un impianto da 2.6 kW di potenza, tenuto fermo per sei mesi nel periodo migliore dell'anno, non ha prodotto qualche cosa come 1500 kWh. Ai prezzi della tariffa incentivante, questo vuol dire averci rimesso intorno ai 700 Euro; in più almeno 200 euro di energia assorbita dalla rete che avrei potuto non pagare. Ma non è tanto questione di quattrini quanto l'avvilimento di vedere trasformare un'ora in sei mesi dalla magia della burocrazia. La burocrazia è l'unica attività umana che crea cose dal niente, siano moduli o ore lavorative; e poi anche moltiplica le cose create. Persino Gesù Cristo per moltiplicare i pani e i pesci ha avuto bisogno di partire da qualche pane e pesce...... &%&$&!!

Comunque, contentiamoci. Potevano averci messo un anno, o magari anche due! Nella foto qui sotto, ammirate Fabrizio Scarselli, responsabile del montaggio e paziente chiosatore degli astrusi moduli, che visiona i contatori installati dall'Enel






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Al “partito del Corriere della sera” non conviene che il governo cada prima della pausa estiva. Per cui uno dei suoi terminali in Parlamento, l’Udc, assicurerà i suoi voti alla maggioranza sulla questione del rifinanziamento della missione militare in Afghanistan. Il vuoto provocato dai Comunisti Italiani e da qualche altro esponente della sinistra radicale sarà temporaneamente colmato dai parlamentari di Pierferdinando Casini. E tutti saranno felici e contenti. Romano Prodi rimarrà a Palazzo Chigi, i Comunisti Italiani avranno scavalcato a sinistra Rifondazione senza assumersi la responsabilità della crisi, l’Udc avrà compiuto un nuovo passo in avanti lungo la strada dell’affrancamento dall’alleanza con gli altri partiti del centro destra. [leggi per intero]